Black Out
La mostra nasce dall’interscambio culturale tra la Baccaro Art Gallery e l’associazione MM18 avendo come obiettivo un percorso rigenerativo della Galleria che, nel 2022 celebrerà il ventennale dalla sua apertura.
Avere in esposizione alcune opere di Max Coppeta e Margherita Peluso, artisti di livello internazionale, ci rende orgogliosi e consapevoli che il lavoro svolto in questi ultimi anni ci ha portato ad essere un punto di riferimento nel vasto panorama delle Gallerie d’arte.
Questa esposizione dal titolo “Black out” rappresenta, come gli artisti stessi dichiarano, una tappa nel loro percorso creativo ispirato all’opera di Italo Calvino, “ Le città invisibili”, in cui l’autore considera irrilevanti lo spazio e il tempo, perché la città va descritta nella sua essenza, come si presenta al visitatore.
La composizione pittorica, rappresenta uno spazio virtuale, immaginario, è l’elemento su cui dovremmo discutere a lungo, in quanto la pittura è giocata sulla concezione di spazio come illusione ottica.
Il tempo per Einstein non esiste, è relativo, dipende dalla velocità con cui si muove nello spazio l’osservatore. E’ la mente che crea il tempo che è considerato esser parte di un composto spazio-tempo. Per gli esseri umani il tempo progredisce in una sola direzione e va dal passato al futuro ma, per le leggi della Fisica può scorrere sia in avanti che indietro.
Black out può quindi essere considerato il momento catartico, liberatorio, da cui scaturisce il cambiamento avviando alla completezza dell’essere nella sfera cosciente.
Perché Black out?
Se vogliamo dare una spiegazione al titolo della mostra, balza evidente che black out significa interruzione improvvisa, buio, oscuramento. E’ il momento in cui l’essere umano scendendo nella parte più profonda del Sé, prende consapevolezza dei propri limiti e, facendo tabula rasa nella sua mente, riprende forza nell’innocenza della rinascita.
Max Coppeta utilizza il colore nero come simbolo, scissione netta tra luce e buio. E’ il colore del mistero, del male, archetipo delle tenebre primordiali, del Kaos.
Il nero era il colore del dio Saturno che presiedeva lo scorrere del tempo, della morte e della rinascita in un continuum infinito. Ma la morte del vecchio ordine dà origine al nuovo aprendo alla comprensione che morte e rinascita sono soltanto fasi transitorie e che la fine dà origine sempre ad un nuovo inizio.
Margherita Peluso non può essere inquadrata in alcuno schema tradizionale. E’ un’anima vagante nel mondo dove, come ape laboriosa spande il suo miele.. Spazia tra teatro, produzioni letterarie, ricerca antropologica, arte performativa, critica…
Potremmo definire epistemofilia la sua sete di conoscenza che la porta in giro per il mondo in cerca di Maestri che possano soddisfare questa sua esigenza.
E’ inutile elencare le sue numerose attività che allo stato attuale, l’hanno portata ad avere come compagno di viaggio Max Coppeta.
Cosa possiamo dire di lei se non restare ammirati per la grande energia che alimenta ogni sua nuova esperienza?
Esposizione di Max Coppeta e Margherita Peluso
A cura di Davide Caramagna
Con la collaborazione di Ciro Ruggiero (Spark Service, per la consulenza luce)